Domenica 29 marzo, alle 2 del mattino, lancette avanti di un’ora perché scatta l’ora legale. Tale cambiamento, infatti, ci ruberà sessanta minuti di sonno che durante la quarantena da coronavirus, si potrà recuperare abbondantemente. Il cambiamento di orario annuale è stato abolito dall’Unione Europea per i vari Paesi membri: ogni stato sarà chiamato a decidere entro il 2021 se rimanere con l’ora solare o adottare l’ora legale come fuso orario. Entro il 2021 quindi, gli stati membri della UE dovranno decidere quale sistema adottare.
L’ora legale inizia come ogni anno l’ultima domenica di marzo e termina l’ultima domenica di ottobre. Non si tratta solo di un’ora di sonno in meno e la necessità di risparmiare globalmente energia ma, com’è noto, il cambio d’orario, che da noi è in uso dagli anni ’60, provoca una serie di conseguenze sui normali bioritmi che sono stati anche oggetto di studio per alcune conseguenze negative non difficilmente percepibili: tra tutte, un aumento degli attacchi cardiaci.
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