Come le carni coltivate in laboratorio, questo nuovo tipo di caffè è stato prodotto utilizzando cellule vegetali. E in questo caso molto specifico, grazie alle cellule vegetali del caffè. Questi sono stati immersi in un bagno di coltura e, una volta moltiplicati, sono stati posti in un bioreattore per produrre biomassa. Le cellule sono state poi essiccate e arrostite. I ricercatori ci assicurano: questo caffè coltivato in laboratorio ha sapore e odore del caffè normale.
“L’idea è quella di utilizzare la biotecnologia piuttosto che l’agricoltura convenzionale per la produzione alimentare”, spiega Heiko Rischer, capo della biotecnologia vegetale presso VTT. E questo, in particolare per scopi ecologici.
Secondo l’organizzazione Sustainable Coffee, ogni anno nel mondo vengono prodotte circa 9,5 milioni di tonnellate di caffè. E la domanda non poteva che aumentare. Fino a triplicare entro il 2050. Potrebbe quindi essere necessario aumentare la superficie coltivabile rappresentando un rischio significativo per le foreste.
Secondo Heiko Rischer, la produzione di caffè in vitro ha diversi vantaggi:serve meno acqua e, essendo prodotto localmente, non richiede lunghi trasporti.
Non per quattro anni, almeno, secondo i ricercatori. Ma questo caffè deve ancora trovare il suo pubblico. Infatti, secondo sondaggi condotti negli Stati Uniti e in Canada, i consumatori sono piuttosto diffidenti nei confronti di questo tipo di alimenti coltivati in laboratorio.
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