E’ piu’ che altro una sensazione quello che viene definito l’effetto “viaggio di ritorno“ nonostante la distanza sia la stessa e il percorso identico. Tutti i viaggiatori sono convinti che il viaggio di ritorno da una vacanza sia in effetti piu’ corto dell’andata, ma non e’ cosi’. Queste le ipotesi per spiegare il fatto.
L’ipotesi sposata da molti potrebbe essere collegata al fatto che il viaggio di ritorno ci sembra più familiare. Una spiegazione che risale fin dagli anni ’50. L’entusiasmo che incontriamo nel fare il viaggio, la nostra prima volta, l’attenzione nei dettagli, nei paesaggi, le soste per strada, tutte queste informazioni constringono la nostra mente ad una piena concentrazione, e quindi abbiamo l’impressione che il tempo passi molto lentamente.
“Non puoi viaggiare su una strada senza essere tu stesso la strada” ~ (Buddha)
Durante il viaggio di ritorno, invece, la nostra mente e’ piu’ rilassata, gia’ non poniamo attenzione ai dettagli, siamo inoltre anche un po’ stanchi, e quindi ci sembra che il tempo scorra piu’ in fretta. E’ la stessa spiegazione che viene data al fatto che invecchiando sembra che il tempo corra piu’ veloce. Con l’avanzare dell’età diminuisce il numero di nuove esperienze e quindi abbiamo l’impressione che il tempo passi velocemente.
Alcuni studiosi ritengono che le persone sono in genere troppo ottimiste sul tempo che impiegheranno nel viaggio di andata, sorprendendosi poi quando di quanto sia stato piu’ lungo di quanto si sia immaginato alla partenza. Tenendo questo riferimento, quindi, queste stesse persone pensando che viaggio di ritorno duri molto di piu’, si sorprenderanno del contrario.
Anche la preoccupazione puo’ giocare il suo ruolo imporante. Spesso siamo preoccupati di arrivare in ritardo alla meta del viaggio, fatto per cui controlliamo piu’ frequentemente l’ora dell’orologio. Fissandoci su questo fattore, abbiamo l’impressione che il tempo non passi mai. Nel viaggio di ritorno, invece, siamo piu’ rilassati in quanto non abbiamo nessuna ansia e nessuna fissazione.
Un recente studio ha poi evidenziato come il viaggio di ritorno piu’ breve di quello dell’andata, sia solamente una sensazione dettata dalla nostra mente la quale, avendo gia’ vissuto l’esperienza nel fare lo stesso percorso, ci sollevera’ nel dare giudizi sul tempo che passa, e quindi resteremo con questa sensazione finale.
Se volete fare una prova, bastera’ cambiare il tragitto di ritorno scegliendo uno piu’ corto e poi commentateci la vostra esperienza qui sotto.
Ora vi lasciamo con un’altra frase di Buddha:
“E’ meglio viaggiare bene piuttosto che arrivare“
grazie alla quale riusciamo a intendere che tutta la meraviglia della vita e’ il viaggio stesso e non la sua conclusione. Non dobbiamo arrivare da nessuna parte, siamo gia’ nel pieno della vita. Non rimandiamo la nostra felicita’ a un momento successivo, al domani, quando forse raggiungeremo i nostri obiettivi. Dobbiamo cercare la felicita’ nel “qui e adesso” godendoci il “viaggio” maestro.
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