Da oggi la pizza napoletana ha un nuovo compagno di viaggio nelle tradizioni e culture del mondo. Nel corso di una riunione dell’Unesco tenutasi oggi a Port Louis, capitale delle Mauritius, è stato deciso di includere il reggae, la musica che ha fatto ballare il mondo con le hit di Bob Marley, è stato incluso nella lista Patrimonio culturale dell’umanità.
L’Unesco ha sottolineato che il genere musicale reggae ha contributo in modo fondamentale alla riflessione internazionale su questioni come l’ingiustizia, la resistenza, l’amore e la condizione umana nel mondo. Il Reggae evidenzia inoltre la forza intellettuale, socio-politica, spirituale e sensuale che si contraddistingue in un modo tutto particolare nel patrimonio culturale dell’interno pianeta. L’Unesco ha anche ricordato che sebbene all’inizio fosse un’espressione musicale delle comunità emarginate, nel corso del tempo è stato “abbracciato da ampi settori della società senza distinzione di sesso, etnia o religione”.
Il reggae (genere musicale sviluppato per la prima volta in Giamaica a metà degli anni ’60) ottiene lo status riconosciuto a circa 400 tradizioni tra le quali la pizza napoletana e lo zaouli, la musica delle comunità gouro della Costa d’Avorio. Emerso negli anni Sessanta, il reggae ha conquistato il mondo con “No woman No Cry” e altri famosi di Bob Marley.
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