La fauna selvaggia ha conquistato Chernobyl. 30 anni dopo il disastro nucleare, la vita animale nella zona è tornata più abbondante e più diversa da prima. Ironicamente, l’incidente atomico ha beneficiato la biodiversità. La zona di esclusione è un habitat contaminato, però libero da esseri umani. Alci, cinghiali, lupi e altri animali, abbondano nella zona. Il numero di lupi tornati a Chernobyl, ad esempio, è sette volte maggiore di quello che si incontra in altri luoghi del paese.
“L’attività umana sembra provocare danni all’ecosistema più che un incidente nucleare”, dice il ricercatore Jim Smith.
Il biologo Timothy Mousseau ha studiato gli effetti duraturi delle radiazioni sulla flora e la fauna di Chernobyl, in Ucraina e The New York Times ha pubblicato un video su YouTube.
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