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Anatoly Slivko, il più crudele serial killer russo che filmava le sue vittime

Odio, rabbia e vendetta. Emozioni che dominano la maggior parte degli assasini nella storia. Esistono però assassini i cui motivi sono incredibilmente strani, come quella dell’assassino seriale più crudele di Russia. Filmava i suoi grotteschi esperimenti con le vittime, bambini, oltre a registrare i barbari momenti degli omicidi. Immagini crude che sono state pubblicate in internet. È la storia del serial killer russo Anatoly Slivko (nella foto). Leggi anche “La nonna in Russia faceva la serial killer“.

Quando era bambino Anatoly fu vittima di un incidente stradale, nel quale un altro bambino rimase ucciso bruciato. Come spesso accade nella maggior parte dei casi di assassini seriali, questo trauma infantile ha cambiato qualcosa di profondo anche in lui. Si pensa che nel momento dell’incidente Anatoly rimase impattato nel vedere l’orribile scena.

Una volta adulto Anatoly divenne una persona rispetta dalla sua comunità. Negli anni ’70 divenne famoso per realizzare video con bambini i quali erano entusiasti di essere i protaganisti visto che all’epoca era una cosa nuova: non era da tutti poter essere filmati da queste cineprese, specie in Russia.

Ai bambini disse che stava registrando un documentario sulla violenza dei nazisti nei lager. Una bugia evidentemente, per avere volontari per i suoi macabri esperimenti, nel tentativo di ricreare le drammatiche scene da lui vissute da piccolo in quell’incidente d’auto. E qui inizia l’incubo per la comunità in cui viveva Anatoly.

Le mamme denunciarono la scomparsa dei loro figli dopo che andavano a registrare i documentari. La polizia però scartava l’ipotesi che Anatoly era implicato in quanto era considerato un esempio da seguire nella comunità. Ulteriori investigazioni fecero emergere che alcuni bambini intervistati soffrivano di una sorte di “amnesia temporale”, frutto degli esperimenti di Anatoly, e così venne arrestato come sospetto principale della scomparsa di sette bambini.

Iniziarono a incontrare prove che puntavano il dito su Anatoly, come ad esempio che custodiva le scarpe delle sue vittime come trofei. Vennero comfermati tutti i sospetti iniziali: i bambini erano morti. L’assassino inoltre custodiva tutti i filmati delle terribili torture. Su internet girano i video originali di questa assurda storia. Anatoly Slivko è stato condannato a morte e la sentenza venne realizzata nel settembre del 1989. Si pensa che sottomise a esperimenti oltre 49 bambini russi.

Maggiori informazioni sulla storia di Anatoly Yemelianovich Slivko visitate Wikipedia.

Andrea Paola

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