I ricercatori hanno utilizzato la tecnologia 3D per ricostruire virtualmente la città di Amarna, la capitale di Akhenaton, l'ultimo Faraone Alieno dell'Antico Egitto, nel XIV secolo aC, offrendo nuove prospettive sulla sua architettura.
Akhenaton, conosciuto come il faraone eretico o rivoluzionario, costruì la città di Amarna, una regione egiziana situata sulla sponda orientale del fiume Nilo nella metà del XIV secolo aC per essere la nuova capitale dell’Egitto.
Il faraone Amenhotep IV, noto anche come Akhenaton, fu uno dei faraoni più controversi dell’antico Egitto. Considerato da molti un eretico, Akhenaton ha imposto, per la prima volta, un’unica religione basata esclusivamente sul culto del disco solare “Aton”, che gli è valsa un posto nella storia come primo sovrano ad abbandonare il tradizionale politeismo egiziano, sostituendolo con un sistema religioso monoteistico del tutto innovativo.
Akhenaton avrebbe potuto essere il primo monoteista di tutta la storia, un precursore di Abramo, Isacco, Giacobbe e Maometto come profeti che adoravano un unico Dio.
Aton, il disco solare, viene menzionato per la prima volta come divinità nella Storia di Sinuhe della XII dinastia, in cui il re defunto viene descritto mentre si eleva come un dio verso i cieli e si unisce al disco solare, il corpo divino che si fonde con il suo creatore.
Per analogia, il termine “Silver Aton” veniva talvolta usato per riferirsi alla luna. Akhenaton dichiarò:
“C’è un solo Dio, mio padre. Posso avvicinarmi a lui giorno e notte”.
La città di Amarna
Tra i numerosi cambiamenti portati avanti da Akhenaton, gli viene anche attribuita la costruzione di un’incredibile nuova capitale chiamata Amarna, con tecniche architettoniche mai viste prima.
Ora, per la prima volta, i ricercatori sono stati in grado di riprodurre modelli 3D di alcuni edifici nella capitale di Akhenaton, Amarna.
Secondo il Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (CNRS), con le numerose modifiche imposte da Akhenaton, i muri non dovevano più sostenere enormi lastre del tetto del peso di dieci o venti tonnellate, è stato stabilito un nuovo standard architettonico: gli enormi blocchi di pietra precedentemente utilizzati per erigere templi ed edifici reali, questi furono sostituiti da mattoni di pietra di dimensioni standard – talatat -, che avevano il vantaggio di essere più veloci da costruire.
Tuttavia, prima di introdurre i metodi di costruzione rivoluzionari su scala più ampia, i costruttori hanno prima testato i loro nuovi metodi a Karnak, un vasto complesso religioso situato a nord di Tebe.
Robert Vergnieux, ex direttore del Laboratorio Archéovision e curatore di una mostra su Akhenaton a Bordeaux, spiega:
“Quando Aton, il disco solare, divenne l’unico Dio con cui conversare, i templi furono costruiti senza tetti, bagnati dai raggi divini”.
Amarna è stata cancellata dalla mappa
Tuttavia, i ricercatori hanno avuto difficoltà a ricostruire l’antica Amarna, poiché la capitale di Akhenaton è stata cancellata dalla mappa. A causa delle sue idee rivoluzionarie e dei cambiamenti che introdusse nella società dell’antico Egitto, Akhenaton si fece più nemici che amici, motivo per cui, dopo il suo regno, gli antichi egizi si sforzarono di cancellare dalla storia tutto ciò che riguardava Akhenaton.
Vergnieux spiega: “Appena morì, i chierici delle altre religioni, soprattutto quelli di Amon, che erano molto potenti, cancellarono sistematicamente ogni traccia del suo regno”.
Alcuni dei resti dell’eredità di Akhenaton si trovano a Karnak, dove sono sopravvissuti blocchi di arenaria appartenenti agli edifici di Akhenaton che furono successivamente utilizzati in altre costruzioni. Sebbene Amarna sia stata rasa al suolo, ai margini della città sono state trovate stele che descrivono la sua disposizione spaziale e tutte le fondamenta sono sopravvissute.
Gli esperti dell’Archéovision Laboratory hanno avuto difficoltà a mettere insieme i pezzi, immaginando come avrebbe potuto apparire Amarna migliaia di anni fa, sotto il regno di Akhenaton. Tuttavia, avevano un solido punto di partenza.
Vergnieux spiega che “erano già state proposte ricostruzioni 2D di diversi edifici, soprattutto a Karnak, e io avevo formulato diverse ipotesi durante il mio lavoro di dottorato su Amarna”. Inoltre, un’applicazione 3D sviluppata da Archéovision si è rivelata uno strumento di ricerca essenziale che ha aiutato gli esperti nella ricostruzione della città perduta di Amarna.
Loïc Espinasse, ingegnere 3D presso il Laboratorio Archéovision, ha dichiarato:
“Per ogni edificio sono state proposte e presentate diverse versioni agli egittologi che hanno collaborato al progetto”.
Grazie al 3D si potrebbero ricostruire “virtualmente” anche i templi grandi e piccoli di Amarna, così come due case di dignitari.
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