Bonus trasporti esaurito: nuove richieste disponibili dal 1° ottobre

Dopo un’ora di richieste per ottenere il bonus per i trasporti, il budget nel click day odierno si è esaurito. A partire dalle 8 di oggi, venerdì 1° settembre, era possibile fare un nuovo tentativo di richiesta del bonus per l’acquisto di abbonamenti ai trasporti pubblici. L’accesso alla piattaforma online del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali era legato ai resti generati dal mancato utilizzo dei bonus richiesti nel mese di agosto 2023.

Nuove richieste a partire dal 1° ottobre

Sul sito viene specificato che sarà possibile fare una nuova richiesta a partire dal 1° ottobre, utilizzando eventuali resti generati dal mancato utilizzo dei bonus richiesti nel mese di settembre 2023.

Problema che si ripete

Non è la prima volta che si verifica questa situazione. Negli ultimi mesi l’accesso era stato bloccato “per il momentaneo esaurimento del finanziamento previsto dal Decreto legge n. 5 del 14 gennaio 2023 (trasparenza dei prezzi dei carburanti, ndr)”, come si legge sul sito del ministero, nella sezione “richiedi il bonus”.

Il bonus può essere richiesto per sé stessi o per un beneficiario minorenne a carico. Il richiedente accede con SPID o Carta d’Identità Elettronica (CIE) e indica il codice fiscale del beneficiario, ad esempio il genitore può richiedere il bonus per il figlio minorenne.

Le risorse si sono esaurite in pochi mesi

La finestra per accedere a questo incentivo dedicato a studenti, lavoratori, pensionati e cittadini con un reddito totale non superiore a 20mila euro si è aperta lo scorso 17 aprile. Con un totale di 100 milioni di euro messi a disposizione dal governo Meloni, per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico (il buono è nominativo e utilizzabile per l’acquisto di un solo abbonamento annuale o mensile di trasporto pubblico locale, regionale, interregionale o ferroviario nazionale. E non può superare l’importo di 60 euro). Le risorse si sono esaurite in pochi mesi e il 4 agosto sono stati emessi oltre 1.875.600 bonus trasporti.

Il sostegno è stato introdotto inizialmente dal decreto Aiuti del 2022 del governo Draghi e riproposto a gennaio dal governo Meloni con il decreto sulla trasparenza del prezzo dei carburanti. Con un requisito di reddito più restrittivo rispetto all’anno scorso, quando il tetto massimo era di 35mila euro.

Opposizione: il governo deve rifinanziare il bonus trasporti

L’opposizione insiste: “Se le risorse necessarie non verranno allocate urgentemente, a settembre le famiglie si troveranno nuovamente senza il bonus trasporti e saranno costrette a partecipare a un click day per cercare di essere tra i fortunati che il 1° settembre si contenderanno le (poche) risorse residue nel fondo, insufficienti per tutti”, dichiara il senatore Antonio Misiani, responsabile Infrastrutture della Segreteria del Pd. E aggiunge: “Tutto questo proprio nel momento di maggiore bisogno, con la riapertura delle scuole e il ritorno dalle vacanze di un gran numero di lavoratori e con i prezzi della benzina e del diesel ormai superiori ai 2 euro in gran parte del Paese. Come Partito Democratico torniamo a chiedere al governo di utilizzare parte delle entrate extra derivanti dai carburanti e di rifinanziare subito il bonus trasporti”.

Bonus trasporti: breve storia

Il bonus era stato introdotto nel decreto Aiuti (decreto legge n. 50/2022) in cui all’articolo 35 veniva istituito un Fondo con un finanziamento iniziale di 79 milioni, poi aumentato a 180. Questo Fondo è stato successivamente aumentato di 10 milioni dai decreti Aiuti-bis e Aiuti-ter, per poi essere ridotto nel decreto Aiuti-quater (decreto 176/2022) di novembre 2022, che ha tagliato 50 milioni per finanziare le misure di contenimento dei prezzi delle bollette per le organizzazioni del Terzo settore. Il finanziamento è passato da 190 a 140 milioni di euro.