Osvaldo Bagnoli, allenatore dello Scudetto del Verona

La storia di Osvaldo Bagnoli. Il calcio moderno ci ha ormai abituati a presidenti milionari, petrolieri incalliti, emiri e sultani da ogni parte del mondo che comprano squadre di calcio che poi rinforzano comprando i migliori giocatori. Spesso però, come dimostra la storia, ai loro investimenti non corrispondono i risultati sperati. Succede così che squadre meno ricche, meno titolate, con giocatori che rientrano nella media, stupiscono il mondo vincendo campionati e coppe.

L’esempio lo abbiamo avuto con il Leicester di Ranieri, ma prima delle volpi blu “ci sono stati altri miracoli di quel genere, uno proprio in Italia”, afferma Enrico Ruggeri presentando la puntata de Il Falco e il Gabbiano andata in onda oggi 10 giugno alle 15:30 in diretta live streaming su radio24.it. “Era il 1985 – racconta Ruggeri – e un uomo porta una dozzina, quattordici al massimo, di giocatori a vincere uno scudetto storico”. Quell’uomo era Osvaldo Bagnoli e la squadra era il Verona: una squadra di provincia che nel 1985 conquistò a sorpresa lo scudetto, battendo tutte le grandi.

Dopo un anno nella prima squadra del Milan, Osvaldo Bagnoli viene ceduto al Verona che gioca in serie B. Lì conosce una ragazza e qualche anno più tardi si sposa. Così, anche se lui dopo tre stagioni in gialloblu si trasferisce a Udine, Verona rimane comunque la sua città. Dopo Udine passa al Catanzaro, poi Spal e di nuovo Udine. Bagnoli continua a giocare in diverse squadre fino alla stagione 1967-68 quando a 32 anni, a causa di un incidente stradale in cui è rimasto infortunato, medita il ritiro dal calcio. Dopo un periodo a Verbania passato nel doppio ruolo di giocatore e allenatore, nel 1973 decide di chiudere con il calcio giocato.

Appese le scarpe al chiodo, Bagnoli incomincia la carriera da allenatore. Inizia con l’allenare la Solbiatese in serie C per poi diventare allenatore in seconda di Pippo Marchioro al Como, dove la squadra conquista la promozione in serie A. Bagnoli è il trait d’union tra l’allenatore e i giocatori e questo gli permette di sviluppare un rapporto paterno del quale i giocatori sono molto contenti. Uno stile che diventa il suo personale quando dopo due stagioni al Cesena, e una storica promozione in Serie A, riceve una telefonata da Celestino Guidotti, presidente del Verona che è nel campionato cadetto. Lui sta rivoluzionando la squadra e gli serve un allenatore che sappia creare un gruppo unito e compatto. Per Bagnoli è l’occasione giusta per tornare a casa.

E’ il 1981 e in quattro anni Bagnoli porta il Verona dal rischio della retrocessione in serie C alla vittoria del massimo campionato italiano di calcio: la serie A. Ecco la rosa dei giocatori del Verona 1984-1985.

Portieri: Claudio Garella e Sergio Spuri.

Difensori: Mauro Ferroni, Silvano Fontolan, Fabio Marangon, Luciano Marangon, Roberto Tricella (capitano).

Centrocampisti: Hans-Peter Briegel (Germania Ovest), Luciano Bruni, Antonio Di Gennaro, Dario Donà, Pietro Fanna, Luigi Sacchetti, Antonio Terracciano, Franco Turchetta e Domenico Volpati.

Attaccanti:  Preben Elkjær Larsen (Danimarca) e Giuseppe Galderisi.

Oggi, venerdì 10 giugno, con un’intervista all’ex centrocampista del Verona Pietro Fanna, Enrico Ruggeri ha raccontato la storia di Osvaldo Bagnoli, che oggi il mese prossimo compie 81 anni, essendo nato a Milano 3 luglio del 1935.

Antonio VivesCalcioTopScudetto,Storia,Verona
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