Mario Brega, dalla borgata di Roma al cinema di Hollywood

Nato in una borgata di Roma, l’attore Mario Brega è diventato famoso con Sergio Leone e Carlo Verdone. “Sta mano po esse fero e po esse piuma… oggi è stata una piuma”. La mano che nel film “Bianco, rosso e Verdone” di Carlo Verdone, è quella di Florestano Brega, da tutti conosciuto come Mario, attore che, grazie alla sua genuinità tipicamente romana, con poche frasi è diventato immediatamente un simbolo del cinema e del costume italiano.

L’inizio come semplice comparsa

Nato in una borgata romana il 5 marzo del 1923, il padre è Primo Brega, falegname con la passione per l’atletica, campione italiano negli anni tra il 1911 ed il 1922. Mario cresce nella borgata, assimilando tutte quelle sfumature che si acquisiscono per strada e imparando a farsi rispettare, magari tirando qualche ceffone. Crescendo diventa un uomo con un fisico possente e l’aspetto burbero, un uomo di quelli che il cinema degli anni sessanta va in giro cercando. Ed è proprio per il suo aspetto e il suo modo di fare che per Mario Brega si aprono le porte del cinema. Gira quattro, cinque film all’anno. Rimane sempre una comparsa, viene sempre doppiato, i guadagni non sono molti, però il suo volto è conosciuto e Mario diventa una persona affidabile, uno sempre disponibile che accetta i ruoli e le indicazioni dei registi senza lamentarsi, senza fare questioni. Intanto a Cinecittà si sta inseguendo un nuovo filone, sulla scia dei grandi film western americani. E’ la nascita degli spaghetti western e Mario Brega viene chiamato da un regista che segnerà un punto di svolta nella sua carriera: Sergio Leone.

La triologia di Sergio Leone

1964 “Per un pugno di dollari“, 1965 “Per qualche dollaro in più“, 1966 “Il Buono, il brutto e il cattivo“: la trilogia di Sergio Leone, oltre a Clint Eastwood come attore protagonista ha un altro attore fisso: Mario Brega, che ormai è diventato un amico di Sergio Leone e con lui ha condiviso l’avventura degli Spaghetti Western. Ma la carriera cinematografica di Mario Brega non si ferma certo qui, perché comunque certi caratteristi con i loro eccessi, la loro presenza ingombrante, la loro capacità di prendere le sberle oppure darle, sono necessari al cinema più di quanto si possa pensare. Attori che dicono una, due battute in tutto il film, ma che diventano le battute più ripetute dalla gente, diventano parte del tessuto culturale degli italiani, sempre alla ricerca di eroi semplici, veri.

L’incontro con Verdone e il film con De Niro

Un giorno Carlo Verdone si trova a casa di Sergio Leone e i due stanno parlando di alcune scelte per un film, quando improvvisamente accade una scena che vale più di mille audizioni. Una scena di vita vera che Enrico Ruggeri racconta oggi a Il Falco e il Gabbiano, un incontro fortunato tra Brega e Verdone che diventa per un modo per dare il meglio di sé, con una parte di primo piano che dopo anni di comparsate gli dà il giusto premio per una lunga gavetta: Mario Brega viene infatti chiamato a interpretare il ruolo del papà di Carlo Verdone nel film “Un Sacco Bello“. Sarà l’inizio di un rapporto di collaborazione che continuerà per altri tre film. Mario Brega tornerà poi infatti a lavorare con Sergio Leone in un film che è passato alla storia: “C’era una volta in America“. Al suo fianco le grandi star di Hollywood e tra queste Robert de Niro che conserva un ricordo molto positivo dell’attore romano.

Mario Brega ~ Data di nascita: 5 marzo 1923, Roma ~ Data di morte: 23 luglio 1994, Roma.

Dopo aver recitato in una settantina di film, a dispetto dei ruoli caciaroni e maneschi che ha sempre interpretato, Mario Brega viene ricordato da tutti come un uomo buono e gentile. Oggi, venerdì 13 maggio, Enrico Ruggeri racconta la sua storia a Il Falco e il Gabbiano in onda alle 15:30 in diretta live streaming su www.radio24.it.

Andrea PaolaTopIntrattenimentoCinema
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