Jim Thorpe, campione olimpico e giocatore professionista di football e baseball

Il mondo ormai ha dimenticato Jacobus Franciscus Thorpe, detto Jim. Molti nemmeno conoscono il suo nome, eppure un sondaggio tra i giornalisti sportivi di Associated Press lo ha proclamato il “più grande atleta della prima metà del ventesimo secolo“. Atleta che tra l’altro ha vinto medaglie olimpiche nel pentathlon e nel decathlon per gli Stati Uniti, senza però essere americano. Ha brillato nell’atletica, ma è anche entrato nella Hall of Fame del football NFL e ha giocato da professionista nella Major League di baseball.

Le origini indiane di Sentiero Lucente
Nato in una data imprecisata del 1887, in territorio indiano, in una Riserva dello stato americano dell’Oklahoma, i suoi genitori sono “mezzosangue”, come in quegli anni vengono chiamati quasi con disprezzo le persone di sangue misto. Il padre di Jim è figlio di una nativa americana e di un uomo irlandese, la madre ha sangue indiano e sangue francese. Jim viene allevato come un nativo americano, in famiglia lui è Wa Tho Huk, Sentiero Lucente.

Dagli ori alle olimpiadi alla Major League di baseball
Dopo un’infanzia difficile, passata a scappare da quelle scuole indiane pensate dal governo americano per “civilizzare” i figli del popolo che avevano sottomesso alla fine del 1800, Jim Thorpe scopre di avere avuto un dono dalla natura. Fin da adolescente Thorpe si distingue rispetto ai coetanei per il fisico già strutturato. Alto un metro e 85, è muscoloso e veloce, una specie di vulcano di energia fisica difficile da contenere e incanalare. Ci riesce un suo insegnante e allenatore di football: Glenn “Pop” Warner, figura mitica dello sport americano, che lo convince a entrare nella squadra di atletica della Carlisle High School. E’ solo l’inizio. Nella sua carriera Jim Thorpe arriva a vincere due ori olimpici in atletica, a entrare nella Hall of Fame del football americano e a giocare nella Major League di baseball.

Jim Thorpe, campione olimpico e giocatore professionista di football e baseball

La caduta del campione e il riconoscimento alla carriera
Finita la carriera sportiva, per Jim diventa difficile mantenere la famiglia: ha 4 figli avuti dalla prima moglie Iva e altri 4 dalla seconda, Freeda. Thorpe si adatta così a qualsiasi lavoro, a partire dalla comparsa nei film western tanto popolari al tempo, quelli in cui gli indiani sono cattivi e ignoranti, mentre i soldati bianchi forti e coraggiosi. A Hollywood Thorpe non ha che ruoli di basso livello, di quelli che nemmeno gli garantiscono la citazione nei titoli di coda. Fa mille lavori: il buttafuori, il muratore, il marinaio. Nel 1950 viene operato per un tumore alla bocca e solo grazie alla beneficenza può pagare i conti dell’ospedale. Proprio quell’anno, i giornalisti sportivi dell’Associated Press lo eleggono “miglior atleta della prima metà del ventesimo secolo”, mentre è il 1951 quando il cinema si ricorda di lui: esce il film “Pelle di Rame”, ispirato alla sua vita.

Dopo anni di miseria e di alcoolismo, Jim Thorpe muore nel 1953 a 65 anni per un infarto. Enrico Ruggeri ha raccontato la sua storia oggi, giovedì 12 maggio, a Il Falco e il Gabbiano in onda alle 15:30 in diretta streaming su radio24.it con ospite Dario Ricci.

Antonio VivesSportTop
Il mondo ormai ha dimenticato Jacobus Franciscus Thorpe, detto Jim. Molti nemmeno conoscono il suo nome, eppure un sondaggio tra i giornalisti sportivi di Associated Press lo ha proclamato il 'più grande atleta della prima metà del ventesimo secolo'. Atleta che tra l'altro ha vinto medaglie olimpiche nel pentathlon...