Condividere la babysitter

Mentre la sharing economy spopola (e la crisi pare non rallentare la presa così come auspicato), si conferma tra le famiglie italiane l’idea che, forse, condividere la propria babysitter potrebbe essere un vantaggio da diversi punti di vista. Ecco le opinioni dalla voce di alcuni genitori iscritti a Sitter Italia.

Partendo dal dato che il 60% dei genitori iscritti a Sitter Italia si dichiara favorevoli a condividere la propria babysitter, abbiamo voluto intervistare alcuni di essi per poter cogliere direttamente aspettative, motivazioni, esperienze dirette.

In generale, le quattro mamme intervistate hanno dichiarato di essere assolutamente propense al babysitter sharing, sia per avere un risparmio economico sia per dare la possibilità ai bambini di cominciare un primo graduale processo di socializzazione, ma anche per sfuggire ad eventuali ‘vizi’ legata ad un rapporto ‘1 to 1’.

Concretizzare questo sogno non è così semplice: sussistono problemi di orari (sia di genitori che di bambini, soprattutto se di età diverse) e, inoltre, bisogna individuare tra i candidati babysitter effettivamente capaci di coordinare la giornata di più bimbi in contemporanea.

1- Silvia, mamma di un bimbo di 18 mesi – Torino

«Credo che il babysitter sharing sia una soluzione interessante per le famiglie sia da un punto di vista economico che educativo. Pur non essendo favorevole al nido, credo sia giusto che i bimbi comincino ad abituarsi a socializzare. Tramite www.sitter-italia.it ho trovato una tata favolosa e flessibile, con grande capacità di adattamento. Sono sicura che se qualche mamma fosse, come me, propensa allo sharing, lei sarebbe impeccabile nella gestione. Unica preferenza mia personale: che i bambini siano coetanei. Credo che sia più facile per lei e anche più utile per loro. O no?».

2- Francesca, mamma di una bambina di 5 anni – Monza

«Sono spesso all’estero per lavoro e quindi, nonostante la scuola, devo contare su due babysitter per coprire tutti gli orari e rispondere alle mie esigenze di flessibilità. Avrei tanto voluto condividere le mie tate perché ritengo che alla mia bimba farebbe bene stare con altri coetanei e ricevere meno vizi, ma mi rendo conto che è piuttosto difficile riuscire a coordinarsi con i miei impegni lavorativi. In futuro chissà, resto sempre aperta all’idea».

3- Claire, due figli di 5 e 16 anni – Bologna

«In questo momento non lavoro ma quando il mio secondogenito era piccolo avevo degli orari davvero difficili da far coincidere con la scuola. Allora ho cercato una babysitter e ho subito pensato al babysitter sharing. In Francia, mio paese di nascita, ci sono delle agevolazioni rivolte alle famiglie che scelgono di farsi aiutare dalla tata, come ad esempio detrarne le spese. Invece in Italia se non hai un buon guadagno è impossibile rivolgersi ad una babysitter tutti i giorni: viceversa, condividendola, molte mamme avrebbero un beneficio economico notevole. Credo molto nell’idea ‘mamma aiuta mamma’: per questo ho dato disponibilità sul sito di Sitter Italia anche per ‘Genitori in contatto’, dove i genitori si propongono per assistere i bambini a turno».

4- Marta, mamma di un bimbo di 24 mesi – Milano

«Il mio bimbo aveva appena un anno quando cercavo una babysitter fidata. Una mia amica collaborava già da tempo con una ragazza bravissima trovata attraverso Sitter Italia. Come fare a ‘dividercela’ avendo noi gli stessi orari lavorativi? Così abbiamo provato lo sharing. I bambini avevano età molto differenti e quindi hanno dovuto spesso ‘adattarsi’. Il mio, per esempio, andava ogni settimana ad assistere alla lezione di danza dell’altra bambina. Ma è anche educativo no?». «Il vantaggio è anche economico ovviamente, ma non si può pensare che la tata guardi due bambini allo stesso prezzo orario di uno: un piccolo aumento ci deve essere», conclude la mamma.

Come funziona Sitter-Italia.it

Il sistema è semplice: i genitori possono registrarsi gratuitamente e andare alla ricerca della babysitter, tata o persona che sia di supporto alla mamma nella zona di riferimento, visionandone la foto, il curriculum, la disponibilità, le lingue parlate, le eventuali referenze, le mansioni per le quali si propone. Per un approccio più che mai concreto, la babysitter è invitata a pubblicare inoltre una propria, breve, intervista in cui racconti il suo modo di approcciarsi ai bambini e all’attività. Allo stesso tempo, i genitori possono inserire il proprio annuncio di lavoro all’interno del portale www.sitter-italia.it , indicando molteplici criteri di ricerca: l’età e il numero dei bambini da accudire, gli orari e l’area in cui è richiesta la prestazione… O se, oltre alla baby sitter, sono interessati a incontrare altre famiglie per condividere la baby sitter, occuparsi a turno dell’accudimento dei bambini, organizzare il doposcuola.

‘Genitori in contatto’ è infatti un ulteriore servizio offerto da Sitter Italia, sempre in un’ottica di supporto alla quotidianità della famiglia e di risparmio in termini di denaro. E’ un piacere per mamme e papà poter condividere esperienze e necessità con famiglie guidate dai medesimi principi in tema di educazione.

Per genitori e baby sitter la registrazione è gratuita, così come la risposta alle domande e alle offerte di lavoro; è poi possibile essere i primi ad attivare contatti diretti grazie ad un abbonamento Premium.

Andrea PaolaLifeStyleTopCondivisione,Mamma,Risparmio
Mentre la sharing economy spopola (e la crisi pare non rallentare la presa così come auspicato), si conferma tra le famiglie italiane l’idea che, forse, condividere la propria babysitter potrebbe essere un vantaggio da diversi punti di vista. Ecco le opinioni dalla voce di alcuni genitori iscritti a Sitter...